Esiste una crescente evidenza che gli alimenti non sono semplicemente la somma dei loro nutrienti.1 Infatti, in termini di alimentazione, è importante considerare fattori quali la processazione.1 Cosa sono i cibi processati e ultraprocessati e quale potrebbe essere il loro ruolo nello sviluppo delle malattie della tiroide?
Quando parliamo di alimentazione, è importante considerare fattori quali la processazione e la formulazione che stanno diventando sempre più complessi negli anni. 1
La processazione degli alimenti, oltre al miglioramento della data di scadenza e alla semplificazione della preparazione dei pasti, ha lo scopo di assicurare:1
Pertanto, la nostra dieta sta progressivamente incorporando un’enorme quantità di cibi processati a livello industriale.1
Il sistema di classificazione NOVA si prefigge lo scopo di catalogare gli alimenti sulla base dei criteri con cui vengono processati.1
Nel sistema NOVA si riconoscono 4 gruppi di alimenti:2–4
I cibi ultraprocessati hanno spesso un profilo nutrizionale subottimale: sono alimenti densi di energia, ad esempio hanno una ridotta quantità di fibre e micronutrienti ma hanno elevate quantità di grassi saturi, sali e zuccheri che inducono un aumento del carico glicemico. Per tali motivi sarebbe meglio evitarli o minimizzare il loro consumo.2
Le diete ricche in cibi ultraprocessati possono quindi aumentare il rischio di un elevato Indice di Massa Corporea (IMC) e contribuire all’impatto di numerose malattie.2 Infatti, alcuni studi hanno evidenziato che l’aumento dei cibi ultraprocessati nella dieta può favorire:5
Oltre a queste, i cibi ultraprocessati possono favorire le malattie della tiroide?
La tiroide è una piccola ghiandola a forma di farfalla, posta alla base del collo nella parte anteriore, che controlla molte funzioni dell'organismo attraverso la produzione degli ormoni tiroidei: tiroxina (T4) e triiodiotironina (T3).6
Quando la tiroide produce troppi ormoni tiroidei si manifesta una condizione chiamata ipertiroidismo che causa sintomi, quali nervosismo, ansia, iperattività, perdita di peso, battito cardiaco rapido o irregolare.6 Al contrario, se la tiroide non produce abbastanza ormoni tiroidei si verifica una condizione chiamata ipotiroidismo.6 Durante le fasi iniziali, l'ipotiroidismo raramente provoca disturbi ma, col passare del tempo, se non curato, può causare una serie di problemi di salute, quali obesità, dolori articolari, infertilità e malattie cardiache.6
Nei Paesi occidentali, una dieta ricca di calorie, grassi e proteine, elevati quantitativi di sale e zuccheri raffinati e a basso quantitativo di fibre, oltre a un frequente consumo di cibi processati e cibi acquistati nei fast food, è spesso preferita a regimi alimentari ricchi di frutta e verdura. Questa tipologia di alimentazione potrebbe influire sul rischio di malattie autoimmuni.7 La tiroidite di Hashimoto, ad esempio, è la più comune malattia endocrina autoimmune e la principale causa di ipotiroidismo nelle aree iodio-sufficienti.7 Ridurre il consumo di proteine animali e di grassi e aumentare quello di alimenti di origine vegetale può rappresentare un’utile strategia per ridurre il rischio di malattie tiroidee autoimmuni. In particolare, una dieta mediterranea principalmente a base di verdure può rappresentare un modello alimentare sano nel quadro delle malattie autoimmuni.7
Un recente studio ha dimostrato che in persone adulte, elevati consumi di cibi ultraprocessati sono associati a maggiori rischi di ipotiroidismo subclinico, che si manifesta con elevati livelli di TSH (Thyroid-Stimulating Hormone) e livelli di ormone T4 all’interno dei range di normalità. 8 Il ruolo dei cibi ultraprocessati sulla salute della tiroide è stato evidenziato anche da un altro studio: infatti, negli adolescenti, i cambiamenti in termini di abitudini alimentari sono associati a un elevato consumo di cibi processati e ultraprocessati.9 Il consumo di cibi processati sembra essere correlato a un’inadeguata assunzione di selenio che, a sua volta, può influire negativamente sul metabolismo della tiroide in bambini iodio-sufficienti e potrebbe essere motivo di preoccupazione in termini di salute pubblica.9
Fonti: