Un nuovo studio ha evidenziato come lo screening universale delle patologie tiroidee all'inizio della gravidanza sia in grado di ridurre le complicanze ostetriche e salvaguardare lo sviluppo del cervello del feto.
Gli ormoni tiroidei materni, infatti, sono fondamentali per lo sviluppo del cervello fetale, ma i livelli di questi ormoni nelle donne in età fertile possono risultare anormali in presenza di qualche patologia a carico della tiroide. La correzione di questi livelli, come dimostrano questi nuovi dati scientifici, sarebbe in grado di proteggere sia la madre che il bambino. Infatti, il feto è completamente dipendente dagli ormoni tiroidei dalla madre fino a 16 settimane, un periodo assolutamente critico per lo sviluppo del cervello, e livelli troppo elevati o troppo bassi di ormoni tiroidei possono ridurre il quoziente intellettivo (QI) del bambino o aumentare il rischio di parto prematuro e pre-eclampsia, una condizione pericolosa caratterizzata da elevata pressione arteriosa nella madre.
Queste considerazioni sono alla base del continuo dibattito sull’utilità dello screening della tiroide durante il periodo gestazionale. Mentre lo screening universale della tiroide è raccomandato in paesi come la Spagna, la Cina e la Polonia, in altri paesi si adotta un approccio diagnostico rivolto solo alle donne ad alto rischio di disfunzione tiroidea. Il “contro” di effettuare lo screening solo delle pazienti ad alto rischio potrebbe essere quello di non diagnosticare molti casi, soprattutto fra le donne che presentano livelli più marginali di disfunzione tiroidea come l’ipotiroidismo subclinico (TSH elevato e concentrazione FT4 normale) e l’ipotiroxinemia isolata (TSH normale e FT4 bassa). Al contempo, studi economici dimostrano che rispetto allo screening rivolto solo alle pazienti ad alto rischio, lo screening universale è anche conveniente considerando che le malattie a carico della tiroide hanno effetti negativi sulla riuscita della gravidanza e del parto. Dall’altro canto, gli oppositori dello screening tiroideo universale sostengono che le patologie asintomatiche della tiroide costituiscono la maggior parte dei casi di disfunzione tiroidea osservata in gravidanza e che mancano prove a supporto di un loro corretto trattamento ottimale in queste condizioni.
Al momento, quindi, anche se si evidenzia che lo screening tiroideo universale all'inizio della gravidanza possa essere promettente per migliorare gli esiti della gravidanza e lo sviluppo fetale, non esiste consenso su questo argomento. In ogni caso, nel caso delle donne in età fertile è sempre un bene monitorare i propri livelli ormonali ed affidarsi al proprio Medico che sarà aggiornato sulle ultime linee guida in materia.
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